La storia di Sergio e Tina

“L’importante è che stia bene lei”

Mag 12, 2025 | Lontani da casa

Sono entrati nell’appartamento della Residenza AIL di Vimodrone il lunedì di Pasqua, ma l’appartamento è abitato per ora solo da Sergio.  

Concetta, Tina per tutti, è ricoverata all’Istituto dei Tumori di Milano, nelle stanze sterili per prepararla al trapianto di midollo, il donatore sarà uno dei due figli. Vengono dalla Puglia, la storia della sua malattia è iniziata 12 anni fa quando le hanno diagnosticato un mieloma. Tina è stata una delle prime pazienti a essere sottoposta alle CAR-T facendo, insieme a Sergio, la spola tra Lecce e Milano e ha funzionato, quel tumore è sotto controllo. Poi gli esami periodici hanno evidenziato la presenza di un secondo tumore, una leucemia mieloide acuta.  

Tina non ha ancora 60 anni, Sergio ne ha qualcuno in più. Venire a Milano per le nuove cure significa vedere il futuro con speranza; soggiornare nella Residenza AIL significa provare a vivere una nuova normalità, nell’attesa di poter agire contro la malattia. Lo scooter fatto spedire a Milano per muoversi agilmente tutti i giorni e andare a trovare Concetta, il supermercato vicino, un paese tranquillo, dove fare due passi, senza essere stravolti dalla grande città. 

L’alloggio è bello e confortevole, non ti fa sentire lontano da casa né il distacco da casa, perché ciascuno di noi ha casa sua. Mia moglie è stata la prima che ha visto l’appartamento, dopo che le hanno consegnato le chiavi. “Perlomeno so che quando verrai tu, starai bene”, mi ha detto poi. 

 Terranno la casa per diversi mesi, Sergio non riesce nemmeno a fare bene il conto. Ci sono troppi “se” da valutare, Sergio prova a pensare positivo. Non è facile immaginare un dopo, un ritorno a casa. 

Loro (i medici, ndr) ci hanno dato un tempo di permanenza dai 6 ai 12 mesi. Io tornare a Lecce? Per i prossimi 4-5 mesi non se ne parla: l’altra volta tornammo 2-3 giorni ad agosto, ma dopo 5-6 mesi che eravamo qui fissi. Ci verranno a trovare i figli, a turno. In ospedale, se tutto va bene, starà 40 giorni con 10 giorni di stacco dopo le cure e prima del trapianto. Diciamo circa 3 mesi: poi andremo per i controlli un giorno sì un giorno no, come ci diranno.  

AIL ha anche il servizio di accompagnamento alle terapie per i pazienti. Mi sono fatto mandare lo scooter per andarla a trovare, ma se c’è lei dobbiamo farne richiesta. Questa è veramente un’altra grande cosa perché altrimenti ogni volta dovremmo prendere un taxi. 

La vita di Sergio non è più la stessa da anni, anche il tenore di vita è cambiato, forzatamente. Prima avevano un bel negozio di abbigliamento femminile di cui si occupava Tina, mentre Sergio cercava oggetti di arredo, profumeria, che ampliavano l’offerta. Hanno dovuto chiudere. Tina ora è invalida al 100% e Sergio ha accettato di buon grado un posto di guardia giurata.  

Giù abbiamo ancora 4-5 anni di mutuo, e poi ci sono le bollette, ma anche i viaggi…   

Pagare un appartamento qui è praticamente impossibile, per un monolocale ti chiedono anche 7- 800 € al mese e non ce la fai. 

Per fortuna avevamo un amico pompiere che collabora con la parrocchia di Vimodrone vicina alla Residenza, fa il volontario, lo ha fatto anche per AIL, è veramente bravissimo. Mi ha detto che AIL aveva inaugurato delle case, di provare a chiamare: ho avuto un colloquio e mi hanno detto: “State tranquilli, comunicateci la data dell’arrivo a Milano e una soluzione la troviamo”. 

Sergio ha i suoi ritmi quotidiani: la mattina passa facendo piccole cose, il pomeriggio va da Tina anche se si devono parlare via telefono. Ci sono alcune cose che gli mancano molto e che lo fanno commuovere. L’ultimo nipotino, ad esempio, ma anche la nipote più grande. 

Mi manca il piccolino, non poterlo vivere mentre sta crescendo. Con la nipotina la sera facciamo le videochiamate: a volte non ce la faccio perché dice delle cose… Dice: “nonnino, quanto mi manchi”  

La casa non mi manca. Questo aiuto di AIL è una grandissima cosa, un’opportunità incredibile, un pensiero in meno. Nonostante tutto sto veramente molto bene qui.  

La Residenza è abitata da altri “compagni di viaggio”: Tiziano, il marito di Marina che è stata trapiantata da poco al San Raffaele, Dario, che va e viene, ogni tanto si trovano nel cortile, guardano il calcio alla TV, scambiare quattro parole è importante… E poi ci sono i volontari come Rita, sempre disponibili, per tutto. Certo, da 12 anni il suo pensiero fisso è che Tina abbia ancora del tempo per viverlo insieme. 

L’importante è che stia bene lei. L’altro giorno mi ha scritto: “Grazie per tutto quello che fai.”  

Noi non ci nascondiamo, siamo così. Dove abitiamo noi è una città molto signorile, ci tengono tanto all’apparenza: da un po’ io sto rinunciando alle spese superflue ma questo non mi pesa. Adesso la cosa importante è che lei stia bene, poter tornare a casa, è quella la cosa importante, e tornare a casa con lei. 

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