Intervista a Francesca Tognetti, presidente di AIL Milano, sull’attività dell’Associazione durante la pandemia per fare fronte agli impegni istituzionali e a quelli straordinari.

La pandemia ha lasciato un segno indelebile su tutti: la consapevolezza della fragilità dell’essere umano e dei suoi progetti quando interviene un fattore esogeno imprevisto a minare le sicurezze che si credono definitivamente acquisite. Un effetto assai più devastante per chi, come i malati di tumore, si trova già in una situazione dolorosa, complessa e difficile da gestire e ha ancora più bisogno di aiuto per farvi fronte. In questi mesi complicati AIL Milano ha lavorato incessantemente per garantire ai pazienti ematologici e ai dipartimenti di Ematologia che sostiene il suo contributo abituale e tutti gli interventi straordinari richiesti dall’emergenza. Francesca Tognetti, presidente di AIL Milano, spiega ai lettori di Fatti Chiari lo stato dell’arte dell’Associazione ad oggi, dopo l’emergenza sanitaria nata dal Covid-19, e ragiona sul suo futuro facendo appello all’impegno di tutti per rispondere a ogni esigenza.

L’emergenza sanitaria nata dalla diffusione del Covid-19 ha comportato gravi difficoltà per AIL Milano, che è stata costretta ad annullare le sue tradizionali raccolte fondi di piazza e ha visto un drastico calo delle donazioni. È possibile quantificare il danno subìto?

Il primo semestre dell’anno AIL Milano ha registrato un calo del 40% delle entrate e anche le donazioni liberali al momento sono diminuite: si pensi che la sola cancellazione della manifestazione di piazza dedicata alle Uova di Pasqua ha generato una perdita di 180.000 euro! Un danno davvero grave se si pensa ai costi che l’Associazione sostiene per garantire l’accoglienza e l’accompagnamento di oltre 260 pazienti all’anno. Le case AIL di Milano, dove i malati e le loro famiglie vengono ospitati a titolo totalmente gratuito comportano un costo considerevole, necessario a mantenere i 14 alloggi e gli oltre 20.000 pernottamenti che offriamo ogni anno. A questi si aggiungono oltre 6.000 pernottamenti offerti presso altre strutture, gli oltre 1.600 accompagnamenti gratuiti alle terapie -raddoppiati dal 2018-, i contributi quotidiani al mantenimento e i rimborsi per le spese di viaggio.

Tutto questo genera un impegno economico complessivo di oltre 300.000 euro. Anche per quanto concerne il sostegno ai Dipartimenti di Ematologia e il contributo alla ricerca scientifica abbiamo mantenuto fede ai nostri impegni. Milano è la città dove si trova il maggior numero di centri di Ematologia che necessitano di attenzione costante per mantenere lo standard prestazionale offerto. E la ricerca, con borse di studio e sostegno economico a importanti progetti di ricerca sulle malattie del sangue, è fondamentale per progredire nelle cure e accendere nuove speranze. Non ultimo, AIL Milano non può fermare l’attività di comunicazione, indispensabile a fini divulgativi e promozionali a favore dell’Associazione.

In pratica, dobbiamo poter garantire le risorse per realizzare i nostri impegni istituzionali e, mai come quest’anno, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.

Come ha reagito AIL Milano all’emergenza? Quali iniziative sono state messe in campo per sostenere gli operatori sanitari impegnati in prima linea negli ospedali milanesi? Qual è stato l’impatto della pandemia sulle attività caratteristiche dell’Associazione?

Oltre ad aver proseguito le nostre attività istituzionali, abbiamo fatto fronte a impegni straordinari che sono nati in risposta alle esigenze dettate dalla pandemia. Per continuare a supportare le esigenze straordinarie dei Dipartimenti di Ematologia di Milano e dei pazienti ematologici AIL Milano ha deciso di fornire mascherine chirurgiche e DPI all’Istituto Nazionale dei Tumori e al Policlinico affinchè i Reparti non ne rimanessero sguarniti. Inoltre, si è impegnata a fornire mascherine chirurgiche agli ospiti dei suoi alloggi e a tutti coloro che sostiene nelle altre residenze sparse sul territorio.

Fino ad oggi ne sono state donate più di 10.000 e AIL Milano si è resa disponibile anche per le richieste che arriveranno nei prossimi mesi. Inoltre, abbiamo reso ancora più sicure le Case AIL implementando una routine di sanificazione dei nostri alloggi. Si tratta di una pratica che verrà riproposta ogni mese fino al termine dell’emergenza, che va a sommarsi alle abituali operazioni di approfondita pulizia e ai lavori di imbiancatura che vengono eseguiti in media due volte l’anno. Ai 500 euro mensili del costo di manutenzione di una Casa AIL Milano si sono andati, quindi, ad aggiungere i 200 euro necessari per la sanificazione.

Per quanto concerne il personale sanitario qualificato negli Istituti di Ematologia di Milano, AIL Milano ha provveduto a garantire il rinnovo di quattro contratti e l’apertura di un nuovo contratto per un infermiere qualificato per garantire la massima copertura ed efficacia possibile nella gestione dei malati e delle terapie nonostante le urgenze dovute al Covid-19.

Nella speranza che venga al più presto trovato un vaccino, quali sono i progetti di AIL Milano per affrontare la “convivenza con il virus”? Le attività proseguiranno regolarmente?

Il problema di AIL Milano oggi è proprio quello di riuscire a mantenere gli impegni ordinari e contemporaneamente di far fronte a quelli straordinari. La pandemia ha fermato i grossi progetti dell’Associazione ed è evidente che sarà necessario cambiare strategie nella raccolta dei fondi: insomma, lo scenario sarà diverso e chiamerà tutti noi a studiare e mettere a punto nuove modalità per garantire i nostri servizi e per raggiungere i nostri obiettivi. Sarà indispensabile sensibilizzare l’opinione pubblica a questa nuova realtà, che richiede a tutti uno sforzo in più! 

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