Fondazione Prosolidar – Onlus è un Ente bilaterale costituito per iniziativa del Fondo Nazionale del Settore del Credito per Progetti di Solidarietà-Onlus, dal quale ha ereditato il patrimonio culturale ed i principi fondativi. Si tratta di un’organizzazione laica e indipendente, operativa in Italia e nel mondo. Fondazione Prosolidar ha un primato: è la prima esperienza, anche a livello internazionale, di ente voluto dalle parti in un contratto collettivo e finanziato attraverso il match-gifting, cioè la condivisione del contributo in misura uguale tra lavoratori ed imprese. Il contributo individuale è pari a 6 euro annui. In essa sono presenti, pariteticamente, tutte le Organizzazioni sindacali del settore del credito (tramite le proprie segreterie nazionali) e tutte le imprese aderenti all’ABI e l’ABI stessa. “La Fondazione Prosolidar opera esclusivamente secondo obiettivi di solidarietà sociale -spiega Ferdinando Giglio, segretario generale della Fondazione-, e lo fa nel rispetto dei principi culturali ed etici del pluralismo, della cooperazione e della pace tra i popoli, della giustizia e del sostegno e in ossequio di una comunità umana fondata sui valori della fraternità e dell’uguaglianza, sul rispetto dei diritti umani e sociali”. “Prosolidar opera senza condizionamenti di alcun tipo alla realizzazione di progetti promossi da organizzazioni non profit proprio come AIL, anche perché tra le priorità che si pone c’è quella di sostenere interventi strutturali e infrastrutturali per dare vita ad iniziative misurabili e durature nel tempo. Questo è il motivo per cui siamo intervenuti a sostegno dell’attività di accompagnamento dei malati intrapresa da AIL: pensiamo che sia una soluzione concreta e tangibile ad una problematica altrettanto reale e che le ripercussioni positive che implica siano davvero un valore aggiunto nel sostegno ai pazienti oncoematologici”.

FC- Dottor Giglio, quali sono gli ambiti di intervento di Fondazione Prosolidar?

Sono davvero molti e sono chiaramente elencati nel nostro statuto: dalla promozione e sostegno delle popolazioni in difficoltà, agli aiuti economici a favore della collettività, al finanziamento di programmi a breve e medio periodo anche nel campo della ricerca, alla promozione della formazione in loco nei Paesi in via di sviluppo, alla creazione delle condizioni di sviluppo economico sempre nei Paesi più bisognosi, alla selezione e formazione di volontari per la cooperazione allo sviluppo internazionale, alla proposizione di azioni per l’intervento di volontari e collaboratori per la cooperazione allo sviluppo internazionale.

FC- Quali sono i parametri in base ai quali valutate di sostenere i progetti che vi vengono sottoposti?
Valutiamo l’attendibilità dell’Associazione che fa la richiesta, verifichiamo la coerenza del progetto e la credibilità dei dati statistici che ne caratterizzano l’attività in genere. Ragioniamo anche sulla trasparenza di gestione e sul bilancio: insomma, raccogliamo tutte le informazioni che ci possono dimostrare la serietà dell’Associazione e la fattibilità dell’iniziativa. Abbiamo deciso di sostenere AIL Milano perché vi abbiamo ritrovato tutte queste caratteristiche.

FC- Come si fa a stabilire la priorità di un progetto di solidarietà rispetto agli altri?

Noi seguiamo moltissimi progetti di solidarietà e lo facciamo senza preclusioni tematiche, geografiche o dimensionali: i nostri contributi vanno a chi, secondo i nostri parametri e le nostre valutazioni, li merita, tenendo in considerazione la persistenza di alcune necessità, le emergenze sociali e territoriali e la recrudescenza di situazioni e stati in essere. AIL protagonisti FATTI CHIARI AIL 03 AMGEN Amgen è un’azienda farmaceutica leader nel settore delle biotecnologie a livello mondiale. Contraddistinta da solidi valori, affonda le proprie radici nella scienza e nell’innovazione grazie alle quali è riuscita a trasformare nuove idee e scoperte in terapie per pazienti affetti da malattie gravi. Amgen ha assunto l’impegno di servire i pazienti trasformando la promessa della scienza e della biologia in terapie che abbiano il potere di ristabilire la salute o salvare vite. La sua missione è, quindi, quella di essere a servizio dei pazienti e la collaborazione con AIL Milano nasce proprio da queste premesse. “Amgen è presente in Italia dal 1990 -spiega Ermanno Paternò, executive medical director- ed è una realtà consolidata con quasi 300 dipendenti e un livello occupazionale altamente specializzato: per questo nel 2016 è stata inserita nella top ten dei migliori ambienti di lavoro in Italia. L’azienda opera in aree come l’oncologia, l’immunologia, la nefrologia, l’ematologia, l’osteoporosi e la cardiologia e investe una parte sostanziosa del fatturato in studi clinici attraverso la collaborazione strategica con i centri di eccellenza italiani. Al momento sono in corso 41 studi che coinvolgono 283 centri per un totale di 1109 pazienti in tutta la penisola”. “Grazie all’operato della sua Fondazione, Amgen è impegnata a incoraggiare lo sviluppo di una solida cultura scientifica. La Fondazione ha erogato oltre 100 milioni di dollari a livello mondiale in favore di organizzazioni non governative. Diversi programmi sono attivi anche nel nostro Paese. Tra questi figurano Amgen Teach, rivolto alla formazione di insegnanti di materie scientifiche, e Amgen Scholars dedicato agli studenti universitari. Inoltre, grazie a donazioni a livello nazionale, la Fondazione finanzia associazioni locali sovvenzionando progetti in linea con i valori di alfabetizzazione scientifica e innovazione.

FC- Dottor Paternò, la qualità di vita è un elemento fondamentale nella quotidianità di tutti e lo è, soprattutto, in quella dei malati ematologici che hanno già l’onere di dover lottare per il loro stato di salute e affrontano iter di cura e convalescenza lunghi e complessi…
Non da oggi, in Amgen è maturata la consapevolezza che il mondo della salute è cambiato, sta cambiando. A partire dai pazienti, dall’evoluzione delle loro esigenze e dalla stessa percezione dei loro legittimi diritti alla cura. Siamo coscienti che con i pazienti dobbiamo interagire, dobbiamo imparare ad ascoltarli sempre più e sempre meglio, rispettare i loro bisogni, capire ciò che si aspettano da noi. Vale per i pazienti così come per coloro che li assistono: l’attenzione al caregiver è altrettanto importante e determinante. Solo attraverso questo approccio crediamo di poter assolvere pienamente e responsabilmente il nostro ruolo ‘terapeutico’ verso chi, ogni giorno, deve confrontarsi con il disagio e le sofferenze di una malattia.

FC- Insieme ai malati soffrono i familiari, gli amici, chi li ama. Malattie come i tumori spesso hanno conseguenze anche sull’assetto delle famiglie e sulle loro condizioni economiche: il vostro contributo va proprio in questa direzione…
Se queste premesse sono vere, è chiaro che i progetti che sostiene Amgen non possono essere sviluppati ‘per ‘ i pazienti, ma nascono ‘insieme’ ai pazienti, attraverso l’intermediazione delle associazioni che li rappresentano, come AIL, con cui collaboriamo stabilmente da diverso tempo. In particolare, quest’anno ci siamo concentrati su chi soffre di Mieloma Multiplo, spesso un “paziente fragile” che incontra notevoli difficoltà nella gestione quotidiana della patologia, in primis negli spostamenti per le visite e gli accessi ospedalieri. Per questi pazienti Amgen sostiene, in collaboraione con AIL, il “Servizio di accompagnamento alle terapie”, un servizio di trasporto che permette ai pazienti di fuori provincia di raggiungere i Centri Ematologici di riferimento ed effettuare la terapia. Sollevando allo stesso tempo il caregiver in una delle tante incombenze quotidiane nella presa in carico dei pazienti. Auspichiamo riscontri positivi ed entro la fine dell’anno saremo in grado di quantificare le spese che avremo evitato al paziente per viaggi, le ore produttive che avremo fatto risparmiare ai caregiver, che non sono obbligati ad assentarsi dal lavoro, perché il paziente è accompagnato da una persona di fiducia identificata da AIL.

FC- Vi siete preposti l’obiettivo di monitorare il valore del servizio per il quale vi siete impegnati a supportare AIL: perché avete deciso di farlo? Che risultati volete ottenere?
In questa logica rientrano a pieno titolo anche le molte iniziative che ci vedono in prima linea nel sostegno ai malati ematologici nelle loro piccole/ grandi esigenze quotidiane: l’assistenza domiciliare quando possibile, il recupero di spazi di normalità, per esempio sul fronte dell’istruzione e della scolarità per i pazienti pediatrici, o anche il recente iAMGENIUS, sempre in collaborazione con AIL, che ha l’ambizione di definire un percorso virtuoso tra l’ascolto del paziente e la capacità di creare innovazione. In tutto questo, l’impegno di Amgen è quello di coinvolgere, accanto ai pazienti, tutti gli altri attori del sistema, dai medici alle strutture sanitarie alle istituzioni. Con tutti questi interlocutori è possibile individuare e mettere in atto soluzioni innovative che rispondano con efficacia a ciò che pazienti e caregiver si attendono oggi.

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