L’esperienza di malattia oncoematologica è complessa e portatrice di vulnerabilità o, come spesso viene descritta dai pazienti, di “debolezza”. Eppure, la debolezza è parte attiva di una vita che sente, che vive, che è presente e coinvolta. Ascoltarla può diventare un atto di profonda attenzione e cura verso sé stessi.
La malattia che cambia lo sguardo: supporto psicologico o psicoterapia?
