Gli AYA, acronimo di Adolescents & Young Adults, rappresentano un sottogruppo di pazienti oncologici che per una serie di caratteristiche biologiche, sociali e psicologiche non possono essere considerati né bambini né adulti. Per tale ragione necessitano una presa in carico da parte di un team multidisciplinare che integri al percorso di cura medico un percorso psicologico e sociale. È ancora in fase di dibattito la definizione del range di età di questi pazienti ma possiamo indicativamente comprenderli in una fascia di età compresa tra i 14 e i 25 anni.

Sono ragazzi che si definiscono “normali” perché fanno cose normali: copiano durante le verifiche di matematica, viaggiano, vanno al cinema, all’università, giocano a pallone, a pallavolo, a basket, ai videogiochi, si truccano e scelgono con cura i vestiti che dovranno indossare in ogni singola occasione che la giornata gli presenterà. Sono ragazzi ambiziosi, vogliono voti alti e un posto di lavoro che li gratifichi. Hanno una famiglia a cui ribellarsi e da cui ritornare per sentirsi finalmente a casa. Sono ragazzi che hanno lo sguardo rivolto verso il futuro; si confrontano e si mettono in discussione rispetto a quello che sono stati, che sono e che potranno essere. Sono intelligenti, curiosi, appassionati della vita. Ragazzi a cui un giorno è stato detto: STOP.

 

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