Quando mi รจ stata diagnosticata la leucemia avevo 21 anni ed ero appena tornata da un viaggio di studio in Cina. Nel corso della terapia sono stata ospite di una delle case di AIL Milano, che sono progettate appositamente per chi soffre di questo tipo di patologia. Questo mi ha consentito di vivere con sicurezza e tranquillitร le fasi piรน critiche del mio percorso di guarigione, quando avevo il sistema immunitario particolarmente debole. Adesso che mi sono lasciata questa esperienza alle spalle, ho ricominciato a studiare Lingue Orientali allโuniversitร e a riprendermi la giovinezza che la malattia mi aveva strappato. Ormai mi mancano pochi esami alla laurea e il mio sogno รจ quello di tornare in Cina, di continuare a viaggiare. Nel frattempo, ho anche deciso di diventare io stessa una volontaria e di dare una mano ad AIL nella mia regione, per trasmettere un messaggio di speranza a chi si trova in una situazione difficile come quella in cui mi sono trovata io.
Valeria D., 23 anni, Latina
Il linfoma mi รจ stato diagnosticato tra il 2012 e il 2013, poco tempo dopo la laurea in Ingegneria Elettronica. Per le cure mi sono rivolto allโIstituto Nazionale dei Tumori di Milano, dove sono stato sottoposto a un auto-trapianto. Fortunatamente lโintervento รจ andato a buon fine ma dopo qualche anno il tumore si รจ ripresentato e sono stato costretto a tornare a Milano per un altro trapianto, questa volta allogenico. In quel momento si รจ aperto il baratro ed รจ allora che mi sono rivolto ad AIL Milano, che per quasi un anno mi ha ospitato in una delle sue strutture, dandomi cosรฌ la possibilitร di avere il sostegno della mia famiglia in un periodo davvero drammatico. La malattia mi ha permesso di capire che nella vita il contatto con le persone รจ la cosa piรน importante: per questo ho abbandonato il mio progetto di intraprendere un master in ambito aziendale e ho scelto di dedicarmi allโinsegnamento, prima nella mia regione e poi in un piccolo paese della Val Camonica, dove nel frattempo mi sono trasferito insieme alla mia compagna e dove ho realizzato il sogno di lavorare come insegnante. Dopo lโinsegnamento, lโaltra mia grande passione รจ la montagna, che nei momenti piรน difficili per me รจ stata unโancora. Oggi ho ricominciato a camminare, sono diventato una guida di trekking e questโestate, insieme ad alcuni amici, sono finalmente riuscito a realizzare un mio grande progetto: organizzare un tour di 11 chilometri tra le montagne della mia Calabria!
Fabio C., 39 anni, Cicala (CZ)
La mia storia รจ iniziata nel 2010, quando mi รจ stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin. Allโinizio mi sono sottoposta a un normale ciclo di chemioterapia, in seguito al quale la malattia sembrava essersi risolta. Poco dopo, perรฒ, ho avuto una ricaduta e, dopo altri cicli di chemioterapia, ho dovuto subire un auto-trapianto. Anche in questo caso le cose sembravano essere andate per il meglio finchรฉ, sei anni dopo, il linfoma รจ tornato allโattacco. A quel punto, lโunica soluzione era un trapianto da donatore esterno, per il quale ho preferito rivolgermi allโIstituto Nazionale dei Tumori di Milano. Per fortuna -anche grazie alla generositร di mio fratello, che ha scelto di farmi da donatore- tutto รจ andato bene e sono stata dimessa pochi mesi fa. Durante le cure sono stata ospite di una delle case di AIL Milano che ho condiviso insieme al mio compagno. Lโaiuto dellโAssociazione รจ stato davvero provvidenziale, sotto molti punti di vista. Oltre allโaspetto puramente economico, che รจ stato fondamentale perchรฉ in quel periodo non potevo lavorare, sono stati molto importanti anche il servizio di accompagnamento e la possibilitร di avere a disposizione un bagno tutto mio, che mi hanno permesso di evitare rischi pericolosi nelle fasi piรน delicate della terapia. Ma soprattutto il sostegno di AIL mi ha consentito di poter decidere autonomamente dove curarmi e mi ha insegnato a essere piรน solidale con chi si trova in difficoltร o ha bisogno di aiuto. Al momento, pur essendo ancora in fase di guarigione, sto ricominciando a riprendere in mano la mia vita: a poco a poco, ho ripreso a esercitare la libera professione di avvocato nella mia cittร e a fare progetti per il futuro.
Stefania S., 40 anni, Manfredonia (FG)
Quando si sono manifestati i primi sintomi della malattia, mio marito Carmelo lavorava come conduttore di mezzi agricoli pesanti. Perciรฒ allโinizio abbiamo pensato che i dolori cervicali di cui aveva iniziato a soffrire dipendessero dalla sua professione. Quando perรฒ sono diventati sempre piรน insopportabili ci siamo rivolti ai medici, che ci hanno indirizzato allโIstituto Besta di Milano, dove a mio marito รจ stato diagnosticato un linfoma molto raro. Cosรฌ รจ stato trasferito allโIstituto Nazionale dei Tumori, dove siamo entrati in contatto con AIL Milano, che ci ha accolti in uno dei suoi appartamenti, sgravandoci da qualsiasi spesa e dandoci la possibilitร di ricevere la visita dei nostri due figli. Avere lโAssociazione al nostro fianco รจ stata una boccata dโossigeno, una vera e propria benedizione. Non ci sono altre parole per dirlo. ร grazie ai loro sorrisi, alla loro disponibilitร e a quella dei volontari che ci hanno dato la loro solidarietร , che siamo riusciti a superare questo calvario. Attualmente le condizioni di mio marito sono migliorate ma purtroppo la situazione non si รจ ancora completamente risolta. Tuttavia, il sostengo di AIL ci ha letteralmente ridato la vita e la forza di continuare a sognare e sperare. Al mondo non cโรจ cosa piรน preziosa di questa.
Angela C., 53 anni, moglie di Carmelo P., 54 anni, San Biagio Platani (AG)
Nel mio caso il problema si รจ presentato subito dopo il parto e la malattia mi ha fatto perdere i primi momenti di vita di mia figlia: facevo fatica perfino a tenerla in braccio. Per curarmi mi sono dovuta trasferire prima a Novara, poi a Milano. Mentre ero via, la piccola รจ stata accudita dai nonni e dal papร ma, naturalmente, le รจ mancata la presenza della mamma. In quel periodo, lโaiuto di AIL Milano รจ stato insostituibile: quando sono arrivata a Milano ho trovato le porte โsfondateโ in termini di accoglienza, una vera e propria rete che unisce Nord e Sud in un unico abbraccio solidale. LโAssociazione mi ha dato un nido dove riunire la mia famiglia in un momento di grande difficoltร , il sostegno emotivo da parte dei volontari e, soprattutto, una parvenza di normalitร anche quando quello che stavo vivendo era tutto fuorchรฉ normale. E questo รจ il regalo piรน bello che si possa fare a una persona. Dopo la mia guarigione, nel 2012, ho finalmente ripreso in mano le redini della mia famiglia. Oggi faccio la mamma a tempo pieno e dedico ogni secondo a mia figlia, che adesso ha 9 anni. Il mio grande sogno era quello di riuscire a vederla crescere, senza perdermi altri pezzi di vita, e per fortuna quel sogno รจ diventato realtร .
Emma R., 44 anni, Stella Cilento (SA)