Il nostro sostegno ai ricercatori italiani impegnati alla University of Pennsylvania

Mar 20, 2025 | Testimonianze, Testimonianze borsisti

Una delle modalità con cui aiutiamo i giovani ematologi è il sostegno alla loro permanenza all’estero in percorsi di ricerca, con l’idea che queste esperienze possano essere formative in vista del rientro in Italia.

Si tratta di contributi economici che sollevano ricercatrici e ricercatori dall’incombenza di reperire risorse per il loro mantenimento nelle città in cui si trasferiscono, con l’obiettivo sia di facilitarne l’inserimento sia di agevolarli nel concentrare il loro impegno sulle attività universitarie.
Gli ultimi due ricercatori sostenuti sono il dott. Federico Stella e il dott. Eugenio Fardella, trasferitesi a Philadelphia (USA) per seguire percorsi di ricerca alla University of Pennsylvania, presso il laboratorio del prof. Marco Ruella.

Federico Stella si occupa del progetto “Studio dei fattori clinici e biologici predittivi di tossicità e sopravvivenza libera da malattia in pazienti affetti da Linfoma aggressivo candidati alla terapia con CAR-T Cells”. Inoltre, si sta dedicando alla caratterizzazione immunofenotipica delle CAR T-Cells in un contesto di recente approvazione (anche da parte di AIFA), relativo al trattamento in prima ricaduta dei pazienti affetti da linfoma a grandi cellule B. Parallelamente sta contribuendo allo sviluppo di nuove CAR T-Cells con l’intento di estendere l’applicazione delle CAR T-Cells anche al linfoma di Hodgkin.
“In sintesi, la mia esperienza presso il Ruella Lab si sta rivelando particolarmente arricchente e stimolante. Grazie al vostro fondamentale contributo, sto sviluppando competenze avanzate sia nella ricerca clinica che in quella traslazionale, consolidando la mia formazione e preparandomi ad affrontare le sfide future con rinnovato entusiasmo.”

Eugenio Fardella, invece, ha concluso la sua esperienza presso l’University of Pennsylvania ad agosto 2024, dopo oltre un anno di permanenza.
Anche lui ha condotto studi nel campo della terapia con cellule CAR T per i linfomi a cellule B e i mielomi.
Ma il principale progetto a cui si è dedicato prevedeva l’analisi genetica di biopsie di linfomi a cellule B trattati con cellule CAR-T. Questo studio ha fornito ipotesi sui meccanismi genetici della recidiva nei pazienti trattati con CAR-T: con l’ultimazione delle analisi e l’integrazione dei risultati, verrà prodotto un manoscritto che sarà proposto per la pubblicazione.
“Da medico ricercatore, questo anno di ricerca ha rappresentato un’importante occasione di crescita professionale, permettendomi di acquisire competenze avanzate e sviluppare una metodologia innovativa che potrà stimolare e contribuire in modo significativo la ricerca in Italia. Ho avuto l’opportunità di collaborare con esperti del settore, confrontandomi con tecniche all’avanguardia per la comprensione dei meccanismi molecolari alla base dei tumori ematologici e l’identificazione di nuovi biomarcatori terapeutici.
In particolare, mi sono concentrato su approcci sperimentali mirati a ottimizzare la personalizzazione delle terapie oncologiche, un obiettivo fondamentale per migliorare l’efficacia dei trattamenti e ridurre gli effetti collaterali. Le analisi genomiche e proteomiche integrate consentono di identificare le caratteristiche molecolari specifiche di ogni paziente e di selezionare la terapia più adatta in base a queste informazioni.
L’esperienza che mi ha permesso di fare AIL mi ha anche aiutato a comprendere l’importanza di collaborare con gruppi di ricerca internazionali, favorendo l’acquisizione di nuove idee e approcci che potranno essere applicati anche nel contesto italiano, contribuendo al progresso della medicina oncologica e al rafforzamento delle collaborazioni scientifiche a livello nazionale e internazionale.”

Archivi

Fai la tua donazione libera